Prime riflessioni sul PUG: Piano Urbanistico Generale o piano del cemento?


Il comune di Faenza ha avviato, dopo Orizzonti Comuni (datato 2021) un ulteriore giro di consultazioni con tutti i "portatori di interesse" sul documento "Linee strategiche di indirizzo sul PUG" che sarà adottato dalla giunta dell'URF a inizio aprile.

Il termine per inviare osservazioni era oggi e qui sotto ecco le nostre. Il piano PUG (non ancora elaborato né approvato) una volta adottato, sarà sottoposto a ulteriori osservazioni di associazioni e cittadini. Per ora si tratta solo di esprimere pareri e proporre integrazioni a un documento generico di indirizzo che di fatto appare come "aria fritta". (qui nel blog abbiamo approfondito con foto e didascalie le varie lottizzazioni pendenti)





Premessa:  Il documento di indirizzo appare alquanto generico e quindi è difficile fare delle osservazioni specifiche che ci riserveremo per quando sarà adottato il PUG, quello che ci spaventa è che, al di là delle belle parole e intenzioni, in pratica non ci sarà nessuno stop assoluto al consumo di suolo.  Secondo la legge 24/17 si potrà infatti continuare a cementificare il 3% dell'urbanizzato, decidendo di volta in volta dove costruire in base ad accordi operativi tra comune e privato e oltre a questo 3% ci saranno molte cementificazioni in deroga.


 
Osservazioni: 
  • Frasi come "Contenere il consumo di suolo" sono poco rassicuranti, perché il consumo di suolo va fermato, non contenuto. Siamo ormai arrivati a un punto gravissimo di impermeabilizzazione della nostra città, l'alluvione ce lo ha insegnato, ogni centimetro in più di cemento è un aggravio del rischio per tutti. Noi vogliamo che le linee di indirizzo dicano chiaramente STOP al consumo di suolo, non solo in zone alluvionate, ma dappertutto.  
  • Alla frase "attraverso il completamento delle parti di città già avviate o sufficientemente infrastrutturate e rimaste incompiute sia con riferimento a lottizzazioni che a singoli edifici"  chiediamo che sia specificato che le uniche costruzioni che possono essere fatte sono solo per demolizioni, ricostruzione, ristrutturazioni, o laddove il terreno è già stato cementificato da lottizzazioni fallite ("ecoquartiere San Rocco" con un potenziale di 350 alloggi, via Romolo Cani, ex perle). Va quindi ribadito nelle linee di indirizzo che non bisogna più cementificare altro suolo fertile. 


lottizzazione in stato di abbandono in via Romolo Cani, Faenza

lottizzazione fallita nell'"ecoquartiere" san Rocco perché la ditta San Rocco Case alla quale erano stati affidati i lavori, nel 2017 ricevette una interdittiva antimafia dalla prefettura di Vibo Valentia


  • Nel documento di indirizzo leggiamo frasi come "Riqualificare gli spazi aperti", e renderli attrattivi e più fruibili, ma bisogna anche specificare che i parchi sono luoghi naturali, fruibili in modo corretto e discreto, non certamente sede di concerti o grandi eventi come purtroppo va sempre più di moda. Tantomeno bisogna estendere la rete ciclabile dentro i parchi, togliendo spazio al verde, ma occorre fare ciclabili su strada togliendo spazio alle auto, nella strategia dettata dal PUMS (piano urbano mobilità sostenibile approvato nel 2021 e che finora è stato vergognosamente ignorato).
  • A questo proposito ci chiediamo: visto che nessuno sta rispettando la tempistica del PUMS, a cosa serve approvare un altro piano che richiama il PUMS? A noi sembra che tutti questi piani che si accavallano, che rimandano l'uno all'altro, che si danno obiettivi che nessuno verifica e nessuno rispetta, siano solo fumo negli occhi dei cittadini e per dirla alla Gattopardo "se tutto cambia, niente cambia".
    Per il PUMS ad esempio nessuno controlla che le percentuali di zone pedonali e ZTL da raggiungere stabilite vengano rispettate: obiettivamente, le percentuali delle zone pedonali e ZTL sono totalmente insoddisfacenti, le strade scolastiche realizzate non esistono più (al Gulli e al Panda) e non se ne sono aggiunte di nuove. Nessuna nuova ciclabile, situazioni critiche come in via Graziola, il cosiddetto polo sportivo, dove i bambini rischiano la vita per andare nei campi di atletica e di calcio attraversando la strada al buio senza reale illuminazione, senza strisce pedonali (davanti al vialetto Atleti Azzurri). Più volte abbiamo chiesto strisce pedonali e non sono ancora state realizzate, cosa si aspetta?



  • Tornando al PUG: in questo 3% massimo da costruire (per Faenza sono circa 50 ettari e sono davvero troppi), secondo quanto dettato dalla legge regionale 24/2017 non vengono considerati gli ampliamenti di industrie, nuove aziende agricole e tutte quelle colate di cemento di interesse pubblico di scala sovracomunale, (tipo tangenziali) e insediamenti produttivi sovracomunali, che quindi non hanno limiti al consumo di suolo. Queste deroghe contribuiscono a cementificare il terreno rendendolo sempre più fragile e impermeabile.  Le industrie, soprattutto quelle inquinanti e che ammorbano l'aria di Faenza (le note centrali a biomassa e le industrie di ceramica) e a rischio di incidenti rilevanti (RIR), non devono più espandersi.
    Altra deroga al 3% è rappresentata dalle opere di "interesse pubblico" come appunto il nuovo casello autostradale a nord di Castel Bolognese e la circonvallazione a valle di CastelBolognese (Variante alla SS 9) in via di costruzione, più volte richiamata nel PUG: eppure questa nuova strada alimenterà il traffico a motore, in contrapposizione con l'obiettivo del PUMS di ridurre la dipendenza dalle auto, e avrà l'effetto di impermeabilizzare il terreno, creando una pericolosissima barriera alle acque, che in caso di nuova esondazione non potranno defluire a valle. Creiamo così i prodromi per una nuova più grande sciagura. E' come costruire i bordi di una grande piscina, al cui centro c'è CastelBolognese.

    Anche la tangenziale a valle di Faenza, (questa ancora in progetto) sarà una grave colata di cemento, e bloccherà il defluire a valle delle acque.
    Tutte queste opere, in deroga al 3% vanno fermate.
    Inoltre, ci sono tutti i progetti approvati recentemente, residui dei vecchi piani (PSC e PRG) e anche questi non rientrano nel calcolo del 3%, ma sono pur sempre cementificazioni per ora sulla carta che sarano presto realtà. E sono tanti (870 nuovi alloggi, in buona parte a Faenza), alcuni di questi in zone alluvionate (via Piave-via Monti) e in zone a rischio alluvione (via Pana) e in zona industriale, vicino impianti a rischio di incidenti rilevanti (Colombarina) e laddove l'aria è ammorbata. Grave è la irresponsabilità di chi li ha approvati e di chi continua a permettere l'abitabilità in queste zone a rischio e insalubri. Qui sotto ne mostriamo alcuni: 
    lottizzazione in via Piave Via Monti approvata il 25 febbraio 2024, dal consiglio comunale all'unanimità, in zona alluvionata e ricoperta dall'acqua a maggio 2023, a pochi metri dall'argine del Lamone


    via Piave a maggio 2023, una tangenziale di...acqua! a sinistra il campo da cementificare

    zone alluvionate a Faenza nel maggio 2023, la freccia rossa indica dove sarà la lottizzazione di via Piave via Monti

    lottizzazione in via S.Orsola anche questa è un accordo operativo da manifestazione di interesse del 2020



    lottizzazione in via Pana, anche questa recentemente approvata dalla giunta di Faenza (Deliberazione n. 36 del 05/03/2024). Si trova in zona industriale e in zona a rischio alluvione P2

    Sempre in via Pana, su 35 mila metri cubi di campo, sorgerà una maxi area d servizio GNL, GNC, gasolio, e punti di ricarica elettrico, non mancano bar e negozi...una cementificazione che ovviamente viene spacciata come "green". Committente la socetà CH4 di Faenza. Il GNL ricordiamolo, non è assolutamente green, in quanto è metano liquefatto ad altissima pressione, e oltre ad essere molto esplosivo, se rilasciato in atmosfera è molto climalterante (sia che sia fossile o "bio"). Se bruciato, produce polveri fini e altri inquinanti. 


    cementificazione in corso in via Pana...per la maxi area di servizio GNL

    Poi c'è il terreno tra Tampieri e autostrada...

    altro scampolo di terreno che finirà sotto il cemento, tra via san Cristoforo di Mezzeno, e l'autostrada, per una lottizzazione proposta da Tampieri. Non era meglio farci un bosco?


    Poi c'è la Colombarina....


    ulteriore gigantesco consumo di suolo è la Colombarina, lottizzazione stretta tra Caviro, impianto a rischio di incidente rilevante, l'inceneritore Enomondo e la zona industriale. Chi avrà il coraggio di andarci a vivere? Non era meglio farci un bosco?


  • Colombarina




    Le uniche lottizzazioni in corsa fermate in extremis sono: 
    Le lottizzazioni di Biancanigo e della Ghilana fermate in extremis solo grazie al "rumore" che abbiamo fatto noi attivisti dal basso, e non certo per un lampo di genio degli amministratori di turno.
    Orto della Ghilana su cui pendeva un accordo operativo di 6 lotti di villette, approvato dalla giunta il 25 ottobre 2023, e sconfessato dall'assessore Ortolani, dopo nostre assidue proteste

    Lottizzazione di Biancanigo, anche questa dopo nostre proteste, è stata sconfessata dal sindaco di Castel Bolognese che l'aveva approvata ad ottobre 2023

    Eppure, nonostante questa enorme montagna di cemento che si sta per abbattere su Faenza e Castelbolognese, il PUG potrebbe permettere di costruire, in aggiunta, anche un ulteriore 3% (497.001 metri cubi solo per Faenza) del territorio urbanizzato. Visto che in 4 anni (2017-2021) Faenza ha consumato 33 ettari, (che non intaccano il 3%) si andrà avanti con questo ritmo per altri 8 anni almeno...e poi?
    Chi ci fermerà? Anche la favola del consumo di suolo "zero netto" è assurda, visto che consumare da una parte e desigillare dall'altra non fa somma zero. Nella stragrande maggioranza dei casi i suoli cementificati non torneranno suoli fertili. Si andrà così desertificando il nostro territorio all'infinito.
  • Inoltre un'annotazione sul fatto di considerare il 3% su tutta l'Unione dei comuni. L'unione dei comuni può costruire nel suo complesso 765 Mila metri cubi in tutto, una sovradimensionata urbanizzazione in territori fragili e delicati, ai confini con parchi nazionali, come Casola e Brisighella, non è sicuramente auspicabile. D'altra parte neppure una eccessiva espansione di città di pianura come Faenza o Solarolo, nel caso in cui i comuni di collina non avessero bisogno di tutti i metri cubi è auspicabile. Insomma, considerare il 3% sul totale territorio dell'URF e dividersi di volta in volta le lottizzazioni è rischioso e non porta alcun beneficio.



In conclusione:
  • Chiediamo che nell'atto di indirizzo venga inserito l'obiettivo improrogabile di consumo di suolo zero % (non netto ma zero totale) a partire dall'entrata in vigore del PUG con la valida motivazione che di suolo consumato ce n'è fin troppo e di progetti approvati ce ne sono fin troppi.
  • opporsi come comuni alla tangenziale a valle di Faenza e alla circonvallazione di Castel Bolognese,
  • non permettere più espansioni di industrie inquinanti e a rischio incidente rilevante.
  • in linea con quanto dichiarato da Bonaccini sullo stop al consumo di suolo in zone alluvionate fermare immediatamente la lottizzazione in via Piave Monti, e non stipulare il contratto e ogni altro accordo, benché approvato, in zona alluvionata o a rischio alluvione (P1-P2).
  • applicare il PUMS in modo rigoroso e rispettare il cronoprograma
  • treno tram tra Faenza e Brisighella con fermate a Errano e un aumento delle corse dei bus, anche serali tra tutti i comuni dell'URF. Casola è ad esempio estremamente isolata con pochi mezzi pubblici.
  • messa in sicurezza della via Graziola e del polo sportivo con strisce pedonali evidenti illuminate
  • strade e zone scolastiche sorvegliate davanti tutte le scuole
  • tutela dei parchi e delle zone verdi che siano inclusive ma non diventino un luogo per eventi di impatto ambientale ed acustico, come concerti, con oltre 100 persone.
  • sì a più ciclabili connesse, sulle strade, sottraendo spazio ad auto e parcheggi, ma no alle ciclabili dentro ai parchi.
  • il Pug deve sottolineare che il nostro territorio è bello e attrattivo per le sue bellezze naturali e artistiche, da raggiungere con mezzi pubblici (da implementare). No alla motor valley o città dei motori. I motori e la velocità sono miti negativi, diseducativi, che alimentano morte e inquinamento e tragedie stradali. La nostra città deve rigettare questa cultura di morte, non la deve esaltare, spendendoci peraltro soldi pubblici.

A proposito della Motor/tumor valley, consigliamo di vedere questo video prodotto da Giap

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