La centrale biogas di Granarolo comprata dalla Snam
A Granarolo, frazione di Faenza, in via Fabbra, sorge dal 2012 un impianto a biogas. Biogas ottenuto da digestione anaerobica di mais, coltura tra le più esigenti di acqua e pesticidi. Il biogas viene poi bruciato per ottenere energia. L’attuale potenzialità è pari a 999 KW (quindi circa 1 MW). In pratica si coltiva per bruciare: un impianto di biogas da 1 Megawatt necessita di circa 400 ettari di terreno per coltivare mais e sorgo come “materia prima” combustibile. Come sottolinea Isde (associazione Medici per Ambiente) , la produzione di biogas non è scevra da ulteriori problemi ambientali. Oltre all’occupazione di suolo con coltivazioni non alimentari, il biogas contribuisce ad inquinare l’aria (visto che il gas cmq viene bruciato). Nella combustione di biogas, così come dalla combustione di gas, si liberano nell'aria polveri sottili e altri inquinanti, comprese le diossine, che si formano in tracce in ogni processo di combustione (a 200-450°c) e in presenza di cloro